Domande e salite (e un sacco di altre cose)
Lo sappiamo, ormai abbiamo adottato l’inglese come prima lingua su questo sito e il tempo a volte non è sufficiente per scrivere una versione (o forse sarebbe meglio dire una variazione) in italiano, per non parlare del francese!
Ma eccoci! Sono quasi tre settimane che siamo in viaggio, abbiamo attraversato 4 frontiere, perso il conto dei chilometri pedalati e delle salite, incontrato persone con cui abbiamo condiviso anche solo un pezzo di strada, un brindisi o racconti di viaggio.
La prima percezione che cambia è il tempo: nonostante tutti i gadget tecnologici che abbiamo (forse pure un po’ troppi!), il tempo del giorno si dilata e le ore sfilano, i giorni della settimana si confondono, difficile anche abituarsi alla stagione che sta cambiando. Siamo in autunno e in montagna ma quando il sole è alto la sensazione di calore sulla pelle fa sempre sperare in un frammento d’estate, eppure l’equipaggiamento invernale inizia a uscire dalle nostre borse. Ma anche il tempo per studiare le mappe e organizzare i giorni successivi, per condividere parole e immagini (qua, pubblicamente, e nelle nostre quotidiane comunicazioni private).
Abituarsi, testarsi, trovare il nostro ritmo: questa è un po’ la sfida che abbiamo davanti all’inizio di questo viaggio (e tornando al tempo: pensare che tre settimane siano solo l’inizio…). Negli ultimi giorni abbiamo imparato a rallentare, un po’ per la tanta salita, un po’ per goderci di più i posti che attraversiamo. Siamo diventati più veloci a trovare posti dove piantare la tenda (che però continua a darci dei problemi: toccherà cambiarla appena possibile). E pedaliamo via le domande che ogni tanto fanno capolino nelle nostre teste: lo stiamo facendo bene? Esiste un modo giusto di viaggiare in bici? Ora che siamo per strada, che cosa stiamo cercando? E le aspettative che spuntano qua e là, come riusciamo a metterle via? Dubbi e domande che fanno parte di questo nuovo quotidiano per cui stiamo ancora prendendo le misure.
Ci siamo innamorati di Sarajevo (io per l’ennesima volta), siamo rimasti spiazzati da Belgrado e, nonostante la fatica sulle sue splendide montagne, scopriamo il Montenegro con meraviglia.
E ancora: Zivko che mi cammina accanto lungo una salita e finisce che ci invita a bere birra e rakja fatta in casa, tante chiacchiere e risate e un sacchetto di mele e noci da portare con noi; arrivati a Užice, un bambino con un cornetto in mano ci ha fatto un gran monologo (incomprensibile!) prima di regalarci due dolcetti alla banana e cioccolato; un gruppo di giapponesi a piedi che ci ha travolto sul ponte che domina il fiume Tara, erano ovunque con le loro macchine fotografiche e siamo diventati i loro personaggi del giorno, presi in decine di foto e selfie; i cagnolini dell’allevatore che vengono a farci compagnia mentre facciamo colazione fuori dalla tenda.
2 thoughts on “Domande e salite (e un sacco di altre cose)”
grazie
Bravi avanti pure…. io ho cominciato a scrivere a pezzetini il diario della sicilia perche ci sono tante foto ma pian piano ce la faccio ciao bacioni nonno