[Pubblicazione] Screenshots, smartphones e le nostre vite digitali: su #nyc di Jeff Mermelstein

[Pubblicazione] Screenshots, smartphones e le nostre vite digitali: su #nyc di Jeff Mermelstein

È uscito oggi il volume numero 2 dei Quaderni del Dottorato – Dipartimento LILEC, intitolato Leggere, (ri)scrivere e condividere: vecchie e nuove pratiche di significazione, a cura di Simone Carati, Michele Morselli e Andrea Suverato.

Cito dall’abstract del volume:

Meme, twitteratura, micronarrativa social, fanfictions e web comics sono soltanto alcune delle nuove forme di scrittura emerse nell’ambito della cultura postmediale. All’avvento di tecnologie sempre più all’avanguardia e dell’era social è infatti conseguita la proliferazione di nuove pratiche di lettura, (ri)scrittura e condivisione, che stanno via via trasformando il panorama letterario, aprendo la strada a fenomeni di produzione collettiva e stimolando un vertiginoso lavoro di ri-significazione. Esperienze che trovano nella rete e in particolare nei social media il proprio ecosistema di sviluppo e propagazione, raggiungendo spesso un’audience globale. Si assiste così a una straordinaria moltiplicazione di prodotti culturali, la cui matrice è spesso ignorata dal fruitore, pur incidendo in modo significativo sulla forma e sul contenuto del messaggio. Se la cornice di questo fenomeno è inedita, aprendo itinerari pressoché inesplorati, è altrettanto vero che le pratiche di riutilizzo, alterazione e ri-significazione di testi e immagini non sono esclusive della contemporaneità: si tratta infatti di fenomeni che, con modalità diverse rispetto a quelle del web 2.0, risultano consustanziali alla produzione culturale fin dall’antichità, anche per via dell’assenza di concetti moderni come la proprietà intellettuale. Le letterature del passato sono costellate di rielaborazioni, riprese e procedimenti allusivi, e hanno sempre dato luogo a processi di transcodificazione.

All’interno del testo c’è anche il mio articolo La risemantizzazione molteplice dello screenshot: un’analisi di #nyc di Jeff Mermelstein, che esplora la complessità del lavoro del fotografo newyorchese pubblicato nel 2020 da Mack, cercando di capire cosa succede alle parole e alle immagini che scorrono quotidianamente sugli schermi dei nostri smartphone. Qui trovate il pdf del volume integrale, mentre a questo link potete scaricare il mio articolo, di cui riporto l’abstract in inglese:

The analysis of #nyc by Jeff Mermelstein opens many questions: how do we interact with the screens of the smartphones? What are the texts and images that appear on them? What happens when these screens are ‘captured’ and reproduced on the printed page of a book? The operations that the author deploys transform private digital texts into public printed images: it is therefore possible to analyze Mermelstein’s work through the lens of screens and post-photography studies, in parallel with those about digital writing and electronic literature. This allows to critically elaborate the concept of authorship and the ways in which cultural expressions in our digital societies take part in the processes of circulation and resignification, opening to the hypothetical re-working of classical concepts (like ‘adaptation’ and ‘cento’).

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